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Gli ebanisti del re: Giuseppe Maria Bonzanigo

federico chiale, 06-07-2020

Giuseppe Maria Bonzanigo nasce ad Asti il 6 settembre 1745. La sua era una famiglia di ebanisti, con il padre Giorgio scultore e stippetaio. Bonzanigo apprese le prime nozioni di scultura nella bottega paterna, tuttavia, da perfetto autodidatta, sviluppò la sua tecnica traendo ispirazione dalle opere rinascimentali e classiche. La sua incredibile tecnica scultorea fu notata immediatamente dall’ambiente artistico di Torino, a quel tempo molto attivo. Grazie ala sua bravura divenne subito scultore sabaudo, con la realizzazione di busti, profili in legno, microsculture. Entrò a far parte della "Pia Società e Sodalizio di San Luca", che annoverava i più grandi artisti piemontesi dell'epoca. Da questo periodo in avanti iniziò il suo apice della carriera artistica: eseguì arredi, microscuture, sculture, profili per tutta la casa reale e non solo. Grazie alle connessioni fra la famiglia Savoia e la famiglia reale di Francia eseguì molti lavori per la corte reale francese. Famoso è il parafuoco di legno dorato da lui realizzato per Maria Antonietta e Luigi XVI, che orgogliosamente è in vendita fra le nostre opere di arte decorativa (https://www.chialefineart.com/dettaglio-mobili.php?id=45). La bellezza e la delicatezza delle sue opere lo eleggono come uno dei più grandi artisti italiani del XVIII secolo, e tutt’oggi le sue opere hanno caratura e valore internazionale. In particolare le microsculture in legno. Fra queste ricordiamo le due microsculture in legno dei ritratti di Luigi XVIII e sua moglie, esposte e vendute a Paris Fine Art in novembre. I due oggetti hanno avuto un richiamo incredibile e sono stati citati nel Giornale dell’Arte come uno degli highlights della fiera (https://www.ilgiornaledellarte.com/articoli/la-terza-di-fine-arts-paris/132151.html). A tal proposito citiamo un’altra splendida microscultura in legno che ritrae Luigi XVIII (https://www.chialefineart.com/dettaglio-sculture.php?id=145). La microscultura faceva parte della celebre opera Il Trofeo Militare, adesso in esposizione presso la Venaria Reale di Torino. Le sue realizzazioni però, con il passare degli anni, persero l’interesse della casa sabauda e di tutta la nobiltà torinese. Morì il 3 dicembre del 1820 in totale povertà. Il necrologio della sua morte lo ricordava come “fondatore d'una rinomata officina”.

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